I Los Angeles Clippers si sono ritrovati ad affrontare una stagione complicata, più complicata del previsto per essere una squadra costruita per ambire al titolo.
Dopo la rottura del crociato rimediata da Kawhi Leonard durante gli scorsi playoff, per continuare la grande tradizione infermieristica della squadra, anche Paul George si è dovuto fermare, dopo 26 partite, per un problema al tendine del gomito. Come se non bastasse, dopo la trade che ha portato Powell ai Clippers, anche Powell, terzo violino della squadra, si è fermato ai box per una frattura all’alluce.
Malgrado tutte le solite sfortune, la squadra ha ancora un record positivo ed è saldamente ancorata all’ottavo posto ad ovest. A cosa è dovuto questo rendimento?
Una difesa fastidiosa
Malgrado l’attacco fatichi, per ovvi motivi, i Clippers hanno una delle migliori difese NBA da tutta la stagione. La versatilità del roster, l’intelligenza difensiva di alcuni singoli e una strategia difensiva solida rendono complesso per gli avversarsi attaccare contro i Clippers a difesa schierata.
Batum è l’artefice principale dei meccanismi difensivi della squadra, senza dimenticare il contributo di Mann, Coffey, Zubac fino ad arrivare al “neoacquisto” Covington.
. @Holla_At_Rob33 I’ve been there brother, glad you on the team and you didn’t give up💪🏽 https://t.co/W638PlGANB
— Nicolas Batum (@nicolas88batum) March 2, 2022
Proprio Covington e Batum, oltre a dimostrare la loro intesa sui social, sono molto simili come ruolo difensivo. Batum ha sicuramente un rendimento maggiore, ma l’abilità di entrambi di leggere le linee di passaggio, di aiutare sulle penetrazioni e di guidare la difesa è oro per questa squadra.
Il goat https://t.co/C7LKYwSEeC
— Lorenzo Pasquali (@lory_pasquali) March 12, 2022
La squadra ruota bene, si aiuta a vicenda ed è sempre attenta a ciò che succede. Gran parte del merito, come detto, va ai singoli giocatori come Batum, ma un’altra grande fetta va sicuramente a Ty Lue e a Daniel Craig, suo vice allenatore e defensive coordinator della squadra.
Tutti i giocatori recuperano e aiutano annullando ogni vantaggio generato dagli avversari https://t.co/hF8rtVM9in
— Matteo Berta (@matteo_berta99) March 13, 2022
Come possiamo vedere nella clip qui sopra, tutti i giocatori sono attenti e pronti a recuperare. Batum chiude la prima penetrazione, poi cambia con successo e tempismo su Wiggins costringendolo a scaricare la palla. Reggie fa il closeout e tiene la penetrazione con l’aiuto di Zubac, attento dietro di lui, la palla esce di nuovo e Morris non concede il tiro in catch&shoot a Klay, costringendolo a mettere palla a terra e a prendere un tiro dal palleggio.
You can see how aggressively the Clippers defended Trae in the PNR when they weren't putting Zubac into it. pic.twitter.com/KEFrKW2U4h
— Glen Willis (@willis_glen) March 12, 2022
Conoscere i propri punti deboli e cercare di coprirli è necessario e per fare sì che ciò accada ogni giocatore deve dare il 100%. I Clippers non vogliono che Zubac venga coinvolto in un pick&roll da Trae, perché Trae è troppo rapido per il centro croato. Per evitare che ciò accada Morris, Coffey e Reggie difendono con tanta aggressività. Alla fine arriverà comunque il canestro funambolico di Collins, ma la difesa era riuscita comunque a tenere il proprio centro pronto ad aiutare al ferro.
Just some Zubac appreciation here — ignores dummy pin action for Huerter, keeps eye on PNR up top and in position for great contest on Collins. Play also shows how it's harder to involve Collins w/ Capela's min sitting there in paint. pic.twitter.com/cSEcYgUelR
— John Hollinger (@johnhollinger) March 12, 2022
L’azione è simile alla precedente, ma qui Zubac ha un posizionamento migliore sull’aiuto e Collins non riesce a trovare il fondo della retina.
I meriti di Ty Lue
Per fare sì che una squadra senza talenti brillanti riesca a rimanere al di sopra della linea di galleggiamento, serve avere un allenatore in grado di fare esprimere tutti al massimo, e che riesca a portare i giocatori anche al di fuori della loro confort zone, ma facendoli comunque rimanere a proprio agio. In questo momento, in NBA, ci sono due allenatori che riescono a fare ciò: Erik Spoelstra e Tyronn Lue.
Parte della rinascita di Batum è dovuta, sicuramente, al lavoro del coach campione NBA nel 2016. Il rendimento di giocatori come Mann, Coffey, Brandon Boston Jr e Hartenstein è sicuramente dovuto al suo lavoro, ma anche il rendimento, a tratti, stellare di Reggie Jackson, il 46% da 3 punti di Kennard e così via.
Reggie says Ty trusting him as much as he does is "everything." Says Ty is one of the smartest people he's been around and he likes bouncing ideas off him. Thinks Ty has helped him "digest" the game.
— The Zukeeper (@JosephRayaWard) March 13, 2022
E i giocatori, a turno, non fanno altro che ricordarcelo.
Isaiah Hartenstein called Tyronn Lue the best coach he's ever played for and the first coach who has truly believed and bought into him as a player.
— Justin Russo (@FlyByKnite) March 4, 2022
Il tiro di Kennard
Mettere i giocatori a proprio agio, facendoli entrare in partita e facendo prender loro fiducia non è una cosa da tutti e Lue, con Kennard, ci sta provando da sempre.
L’anno scorso è stata una stagione complicata per l’esterno arrivato da Detroit. Fare il salto da una squadra di fondo classifica ad una contender non è semplice e Kennard ha sicuramente fatto fatica a reggere la pressione. Lue, durante tutta la stagione, ha cercato di ripetergli che quando può DEVE tirare, perché è un tiratore incredibilmente sopra la media.
Tyronn Lue says Luke Kennard turns down some shots because he doesn't want to be selfish, but then said: "I think it's selfish when he doesn't shoot it."
— Justin Russo (@FlyByKnite) March 13, 2022
La telenovela Lue-Kennard va avanti da mesi e quest’anno sta dando i suoi frutti. Da gennaio Kennard prende 6 triple a gara segnandole con il 48.6% (!!!), segnando anche tiri particolarmente importanti, come i 7 punti in 10 secondi necessari per vincere la partita contro i Wizards:
Lue cerca di coinvolgerlo per fargli prendere ritmo o per fargli continuare una striscia positiva al tiro.
Contro gli Hawks Kennard aveva segnato 5 degli ultimi 7 punti del primo quarto, così ad inizio secondo quarto sono stati disegnati i primi due possessi offensivi per lui. Il primo è terminato con un’assist di Kennard per la schiacciata di Zubac, il secondo, invece, è quello qui sotto.
Tidy ATO from the Clippers to have Zubac set Garfunkel screen to get Kennard an open 3 pic.twitter.com/3iDvxViFVj
— Bowser2Bowser (@bowser2bowser) March 12, 2022
Il rendimento di Coffey e Mann
Se su Mann, dopo il rendimento degli scorsi playoff, c’erano molte aspettative, nessuno si poteva aspettare questa stagione da parte di Coffey.
Le loro stagioni e le loro storie all’interno della lega sono legate a doppio filo. Hanno circa la stessa età, entrambi sono arrivati ai Clippers durante la stagione 2019/2020 (Mann scelto alla 48, Coffey andato undrafted) ed entrambi sono esplosi praticamente “dal nulla” avendo caratteristiche, ad un occhio meno attento, simili.
La stagione di Mann, sotto alcuni punti di vista, è deludente. Ci si aspettava il grande salto, ma non sembra essere ancora pronto a farlo. Per ora ce lo godiamo così, consapevoli del fatto che di fianco a George, Leonard e Powell è un giocatore perfetto, che potrebbe anche risolvere qualche partita (citofonare agli Utah Jazz per saperne di più).
Per la prima volta in carriera Mann segna 20+ punti in due gare consecutive e lo fa facendoci assaporare tutto ciò che speravamo di vedere da lui durante questa stagione.
— Fun Guys Podcast (@FunGuysPodcast_) February 15, 2022
Più volte durante questa partita si è reinventato Kawhi segnando così dal midrange.
(1/n) pic.twitter.com/9JqZFXIhVd
L’esplosione di Coffey era tutto fuorché immaginabile. Aveva dimostrato qualcosa durante le scorse stagioni, ma aveva avuto poco spazio e pochi minuti. Quest’anno, a causa degli infortuni, si è trovato a dover portare il suo contributo e, beh, che dire:
Perchè io lo so che finché non vedete non credete, ma Coffey sta giocando i pick and roll così.
— Lorenzo Pasquali (@lory_pasquali) January 18, 2022
– 3,5 AST nelle ultime 10;
– 4,6 nelle ultime 5.
Non svegliatelo pic.twitter.com/OEWT34VB42
Da quando ha iniziato ad entrare nelle rotazioni con continuità gira a 11.2 punti e 2.3 assist con pochissime palle perse e una difesa solida. Non male per quello che, a rotazione completa, sarà probabilmente il nono o decimo di rotazione.
La sua capacità di giocare il pick&roll e le sue incursioni al ferro sono oro colato per una squadra che fatica ad attaccare a difesa schierata.
Coffey to the cup. ☕
— LA Clippers (@LAClippers) March 9, 2022
📺 @NBAonTNT | @coffeyshop_ pic.twitter.com/Z4SilUQitV
La qualità delle rimesse “ATO”
Trovare numeri e statistiche che raccontino la qualità delle giocate “after time out” è complicato, quindi non avremo il supporto numerico a ciò che andremo a dire, non c’è però dubbio che Ty Lue e il suo coaching staff siano tra i migliori della lega a trovare il modo per fare canestro da rimessa o nei primi possessi a seguito di un time-out.
What a play design out of bounds by Ty Lue and the Clippers. pic.twitter.com/izQAVTvGDc
— Tomer Azarly (@TomerAzarly) March 15, 2022
La semplicità di una rimessa del genere è sconcertante, ma in una partita tirata, con la difesa preoccupata dal tiro per il potenziale pareggio Lue disegna una rimessa per liberare completamente l’area e lasciare solo Zubac sotto il canestro. Mobley sembra essere più preoccupato di un aiuto sugli esterni piuttosto che dalla marcatura del centro croato. Quando Zu riceve palla Mobley viene colto di sorpresa, saltando sulla finta e lasciando la schiacciata.
Beautiful play out of the timeout, Isaiah Hartenstein finds Brandon Boston for the dunk. pic.twitter.com/a6Op4y9nZY
— Tomer Azarly (@TomerAzarly) March 14, 2022
Altro ottimo disegno per l’azione successiva al timeout. In campo ci sono sia Hartenstein che Zubac, doppio lungo particolarmente atipico in questa NBA, ma sfruttando la capacità di portare i blocchi di Zubac e le abilità da passatore di Hartenstein esce questo piccolo gioiello per la schiacciata di Brandon Boston Jr.
Gli esempi di ottimi schemi sono numerosissimi quest’anno e sono indice della grande inventiva e delle grandi capacità di adattamento al roster che Lue sta mostrando da quando è seduto sulla panchina dei Clippers.
La squadra del popolo
Clutch Time
Un altro grande merito dell’allenatore è il rendimento della squadra in clutch time. I Clippers sono 14-5 nelle partite finite con uno scarto uguale o inferiore ai 5 punti.
Fidarsi delle stat clutch lo ritengo stupido, ma 116 minuti iniziano a essere tantini, e confermano ciò che è evidente guardando le partite: spesso, se si arriva in un finale punto a punto, vincono i Clippers.
— Lorenzo Pasquali (@lory_pasquali) March 10, 2022
Per una squadra che è 35-33 fa tutta la differenza del mondo pic.twitter.com/Yq2fMg9jTu
A turno giocatori come Kennard, Reggie o Marcus Morris si caricano la squadra sulle spalle segnando tiri pesanti. I Clippers sono scarichi di testa, giocano leggeri e non hanno paura di sbagliare e tutto questo grazie al meraviglioso clima creato da Lue.
Hartenstein says that the Clippers play with "joy." Says the everybody is all excited to see other guys succeed.
— The Zukeeper (@JosephRayaWard) November 14, 2021
Giocare sapendo di poter sbagliare senza particolari conseguenze e sapendo di avere la fiducia dei compagni e di tutto lo staff tecnico ti porta, per forza di cose, ad essere più performante nelle situazioni che, normalmente, creerebbero ansia.
Stuck together and got the W.
— LA Clippers (@LAClippers) March 13, 2022
📼 @honey highlights vs. Pistons pic.twitter.com/338eOiTkK7
Ci si affida a tiri folli, come questo di Marcus Morris, o ad alcune triple di Reggie Jackson e Kennard:
R3GGIE!! 👌
— LA Clippers (@LAClippers) March 13, 2022
📺 @BallySportWest | @Reggie_Jackson pic.twitter.com/GH8ZT4Piqc
Ma ci si affida anche ad un gioco corale ed ordinato volto alla ricerca del miglior tiro possibile.
Cool Hand Luke doin' Cool Hand Luke things! 👌
— LA Clippers (@LAClippers) March 13, 2022
📺 @BallySportWest | @LukeKennard5 pic.twitter.com/eL5Zq6DkTx
Le rimonte
L’altro aspetto fondamentale in queste situazioni è la capacità di non mollare mai. E questi Clippers non mollano mai.
Abbiamo già parlato dei 7 punti in 10 secondi di Kennard per completare la rimonta dal -35 contro i Wizards, ma non è stata l’unica della stagione. 15 giorni prima la squadra ha vinto a Denver, rimontando dal -25 e soli 4 giorni prima della partita contro Denver i Clippers hanno vinto contro i 76ers rimontando dal -24.
The Setup ➡️ The Shot pic.twitter.com/x8C5Bj8kcj
— LA Clippers (@LAClippers) March 5, 2022
Queste vittorie gasano la squadra, gasano i tifosi e creano la narrativa necessaria per far nascere un sentimento di spontaneo affetto da parte di tutti.
Il coinvolgimento della fanbase
Insieme alla costruzione della nuova arena, con un completamento previsto per il 2024, e ad un proprietario legato alla squadra, pieno di soldi e che non si fa problemi a spenderli per migliorare lo status del “marchio” Clippers, questi risultati sul campo arrivano con il giusto tempismo per avvicinare più persone possibili a quella che, numericamente, è sempre stata la seconda squadra di LA.
Un bellissimo cantiere https://t.co/pwL97AzF4A
— Fun Guys Podcast (@FunGuysPodcast_) February 9, 2022
Il coinvolgimento che si cerca di avere tra giocatori e tifosi è ambizioso. Ad esempio, in arena, viene servito uno snack creato dallo snack preferito di Reggie nel pre-partita.
. @Reggie_Jackson says he’s never seen this kind of support from a fanbase and wanted a way to thank Clippers fans.
— Tomer Azarly (@TomerAzarly) March 5, 2022
For the rest of the season starting Wednesday, the Clippers will be giving these out to fans to thank them for his support. pic.twitter.com/OH4TsSYTfH
Un mortale snack composto da burro d’arachidi, marmellata alla fragola e non si sa che altro, ma che conferisce un enorme ringraziamento nei confronti di uno dei giocatori più iconici della squadra dagli scorsi playoff in poi.
Reggie Jackson: "I'm on my Shaq right now. When I get hungry, I eat my Reggie Jackson PB&J bites." pic.twitter.com/aDdTOKDUvu
— Farbod Esnaashari (@Farbod_E) March 10, 2022
Il coinvolgimento tra familiari dei giocatori e fanbase su twitter è enorme. La mamma di Kennard è molto attiva, ritwittando spesso clip della community. Lo stesso vale per la mamma di Mann, attivissima e sempre carica:
Someone said the season was over and we were like…”Who said dat?!”. We scooped up the kids and we bounced! Road trip!! Starkville ➡️ATL ➡️PITT➡️Detroit ➡️Cleveland! @ebenton09 @terance_mann @LAClippers pic.twitter.com/DyOfCXd3jB
— Daynia La-Force (@CoachLaForce) March 13, 2022
Il personaggio più iconico degli ultimi due anni è, però, molto probabilmente Lily Batum, moglie di Nicolas Batum. Tweet come questo sotto sono belli da vedere, perché confermano un sentimento di appartenenza e creano familiarità tra tifosi e, indirettamente, i giocatori.
Real fans , real family ❤️🤍💙 #ClipperNation https://t.co/Zm4GA0aEdj
— 𝕃𝕚𝕝𝕪 𝔼.𝔹𝕒𝕥𝕦𝕞 🦋 (@LilyEBatum) March 10, 2022
È anche per merito suo se tutto il mondo Clippers è fedele all’unica bandiera importante: quella del Batum Battalion:
Tiriamo le somme
Una stagione partita con il piede sbagliato, piena di infortuni e problemi fisici, che avrebbe potuto trasformarsi in una tragedia sportiva si sta rivelando una stagione di rinascita, di aggregazione e di speranza per gli anni successivi. Non ci interessa se questi Clippers potranno andare avanti o meno ai playoff, ci interessa che questi Clippers arrivino ai playoff e diano fastidio il più possibile a chiunque se li troverà tra i piedi.
Siamo follemente innamorati dei giocatori, della mentalità, di Ty Lue e di tutto ciò che concerne questa stagione (tranne forse della godibilità di alcune partite in cui, per mancanza di talento offensivo generale, fare canestro non è esattamente così scontato).
Questi Clippers ci piacciono così alla fine, perché ci riportano un po’ indietro, al 2018, quando a guidare la squadra c’era Patrick Beverley che ai playoff marcava Kevin Durant.
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