Partenze: Dennis Smith Jr, Wayne Ellington, Mason Plumlee, Sekou Doumbouya, Jahlil Okafor
Arrivi: Kelly Olynyk, Trey Lyles, Cade Cunningham, Isaiah Livers (12th Pick, 2nd Round), Chris Smith, Cassius Stanley, Cade Cunningham (1st Pick,1st Round), Luka Garza (22nd Pick, 2nd Round)
Depth Chart
Titolari: Hayes, Cunningham, Bay, Grant, Stewart.
G: Diallo, F. Jackson, Joseph, Cunningham.
F: J. Jackson, Lyles, Livers, McGruder.
C: Olynyk, Garza.
Stagione 2020/2021: l’anno 0 aspettando la prima scelta
La stagione passata per Detroit potrebbe essere definita come propedeutica. Una stagione d’attesa, l’ennesima per certi versi per i tifosi Pistons, ma che ha finalmente portato a qualcosa che a Detroit mancava da tempo: entusiasmo e speranza.
Speranza che di secondo nome fa Cade “1st Round Pick” Cunningham. Ma di questa speranza parleremo tra qualche riga.
Stagione propedeutica, o se vogliamo anno 1 B.C (before Cunningham), perché abbiamo avuto l’occasione di osservare, scoprire e lanciare quel gruppo di rookie che sono il futuro e la spina dorsale dei Pistons dei prossimi anni.
Parliamo del Cerbero formato da Bey, Stewart ed Hayes. Se i primi due hanno per certi versi stupito, il francese ex Ulm è stata la “delusione”, il giocatore da cui ci si aspettava di più e che ha “prodotto meno”.
Certo che definire delusione un 20enne che ha già esperienza da pro in Germania è quantomeno sbrigativo e probabilmente esagerato. Ma certamente Hayes ha avuto il maggior numero di problemi, sia fisici che di adattamento, ed è quindi già atteso ad una stagione importante, in cui dovrà dare delle risposte o certezze se volete, per non rischiare di essere già da ora definito il bust della Classe Draft 2020.
Chi ha stupito in positivo è Stewart, centro 20enne proveniente da Washington, che molti dalle parti di Motown sperano sia una reincarnazione di Ben Wallace e bè, la speranza è sempre l’ultima a morire. Sarà probabilmente lui il centro titolare per dare sostanza e quantità ad un quintetto che si prospetta intrigante anche per il basket moderno.
Se si parla di basket moderno Detroit ha tra le mani probabilmente uno dei migliori 3’n D del futuro, quel Saddiq Bey che già dalla prima gara contro gli Spurs è sembrato essere di un’altra pasta rispetto al resto del gruppo e rispetto al suo anno da rookie. Un Saddiq Bey più cattivo più conscio dei suoi mezzi, un Bey che sembra pronto per quel ruolo da terzo violino, che è più che mai determinante e decisivo nel basket del 2021.
Parlando di stelle non si può tralasciare la grande stagione di Grant, leader tecnico ed emotivo per gli uomini di coach Casey. Grant viene dalla miglior stagione della sua carriera, che si è conclusa con una medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo.
Nonostante la grande stagione (22.3 Pts, 4.6 Rebs, 35% 3P, 1.1 Blks) i rumors su Grant non si sono mai fermati e la possibilità di usarlo come pedina di scambio non tramonterà neanche in questa stagione. Se dovesse rimanere a Detroit l’obiettivo è chiaro e l’asticella è stata alzata: playoff e All Star Game.
JERAMI GRANT GREETS THE RIM! 💥😱 pic.twitter.com/EuTRaTs8Gt
— NBA (@NBA) April 1, 2021
Anno 1 dell’era Cunningham
🧢☝️📸
— NBA (@NBA) July 30, 2021
No. 1 pick @CadeCunningham_ dons his @DetroitPistons hat and takes the #NBADraft stage in #PhantomCam! pic.twitter.com/sLwNLjPJvE
Questo è l’esatto momento in cui i sogni e le speranze dei tifosi Pistons si sono realizzate.
Su Cunningham si sono dette molte cose, è stata analizzata ogni singola azione, ogni possibile sviluppo tecnico e tattico, ogni possibile scenario e questo ben prima che fosse chiamato da Detroit.
Nessuno nutre dubbi sulle sue possibilità a partire dal giorno 0, lui è e sarà il deus ex machina dei Pistons, senza contare che ha la benedizione della famiglia Daly oltre che il numero 2 sulle spalle.
Ma l’innesto di un talento probabilmente generazionale come Cunningham cosa comporterà nello scacchiere di Coach Casey?
Il quintetto base sarà probabilmente composto da Hayes, Cunningham, Bay, Grant e Stewart.
Due i grandi quesiti:
- Hayes /Cunningham è una coppia di guardie ben assortita o l’ingombrante talento di Cade andrà ad eclissare il francese? Personalmente credo che le capacità da ball handler secondario di Hayes e la sua capacità di attaccare off the ball siano per certi versi sottostimate e che l’accoppiata con l’ex Oklahoma State possa levare qualche pressione di troppo, specialmente nel gestire la palla, al giovane Hayes.
- Stewart, con la partenza di Plumlee sarà probabilmente il centro titolare con Olynyk a subentrare per aumentare le spaziature ed aprire l’area. L’ex Washington saprà dimostrarsi all’altezza o per lui il ruolo migliore è quello di back up 5 che porta energia e lavoro sporco dal pino?
Best Case Scenario
Se finalmente dopo anni, forse decenni, tutto dovrebbe girare per il verso giusto a Detroit potremmo finalmente assistere ad una stagione entusiasmante. Una stagione dove le vittorie sarebbero solo la ciliegina sulla torta, una ciliegina che porterebbe nella più rosea delle aspettative Detroit a giocarsi un posto ai Play-in.
Ma la reale vittoria riguarderebbe quella serie di sviluppi in termini di gioco di squadra e di singoli giocatori che accennavamo precedentemente.
Se Hayes saprà adattare il suo gioco al formato NBA e non più a quello FIBA, se la coesistenza con la stella designata Cunningham saprà essere positiva senza limitare il talento di entrambi, se Bay saprà essere quel 3’nD che tutti reclamano, se Grant riuscisse a saltare verso quell’ultimo step da All Star che tanto brama, allora forse a Detroit anche un’altra stagione da Lottery non sarà vista come un’ennesima sconfitta per una città.
Worst Case Scenario
Ecco diciamo che se tutti i punti interrogativi elencati precedentemente sopra dovessero avere risposta negativa l’effetto domino a Detroit potrebbe essere devastante.
Se Grant venisse scambiato prima della deadline per scelte al draft, se Coach Casey dovesse perdere il controllo emotivo della squadra senza mostrare uno staccio di impronta tecnica, se la scelta di puntare su Olynyk con un contratto da 37 Milioni per 3 anni si rivelasse del tutto insensata allora potremmo parlare di ennesimo anno da buttare per i Pistons.
Perché come ci sta insegnando il caso Zion/New Orleans la fortuna aiuta le squadre perdenti ma bastano pochi anni e alcune scelte inadatte a metterti nella situazione scomoda di poter perdere il Franchise Player dopo pochi anni dal Draft.
Ovviamente si sta estremizzando e anche l’ennesima scelta in Top 10 per Detroit potrebbe non essere una mossa del tutto sbagliata anche se nel 99% dei casi l’accumulo di scelte e talento non è la chiave reale per il successo sul campo. Senza contare che l’effetto Cade ha generato da subito un Hype incredibile per i Pistons ed i tifosi si aspettano da subito almeno un tentativo per i Play-In.
Il Fattore X
Una delle chiavi per il successo, o il fallimento, della stagione sarà sicuramente la panchina.
Coach Casey ha finalmente a disposizione giocatori pronti e dall’usato sicuro con cui poter intercambiare e far rifiatare le sue giovani stelle: Olynyk, J. Jackson, Diallo, Joseph, Lyles, Lee, F. Jackson, Livers sono tutti giocatori duttili e fortemente voluti dal Gm Weaver.
Alcuni dei sopracitati sono stati e potrebbero essere uomini da quintetto durante la stagione, specialmente Diallo e Jackson, mentre alcuni giovani come Lee e Livers sono pronti a guadagnarsi minuti importanti avendo già da ora la fiducia dello staff.
Entusiasmo dal Pino che viene riflesso nelle parole di Joseph, forse l’uomo con più esperienza per Coach Casey:
“Abbiamo tanta esperienza con la Second Unit. Possiamo usarla a nostro vantaggio, siamo complementari come giocatori. Sono molto felice a riguardo, è stata solo la prima partita ma sono eccitato a riguardo“
Queste le sue parole dopo la prima partita di PreSeason, vinta contro gli Spurs.
Forse il vento stia cambiando a Detroit? Merito del Ciclone Cade? Lo speriamo noi tutti tifosi Pistons.
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