Trae Young è sbarcato in postseason e ha deciso di presentarsi con un debutto che di fatto entra dritto nella storia di questa stagione: canestro della vittoria e dito davanti al naso e la bocca, per chiamare il silenzio di un Madison Square Garden che lo aveva accolto al suono di “F*ck Trae Young“.
Però, oltre a essere un villain perfetto per questa lega, è anche un giocatore su cui c’erano molti dubbi. Dubbi che, in punta di piedi, Trae sta smentendo partita dopo partita.
Manipolazione della difesa
Il primo aspetto del gioco di Trae Young che mette in difficoltà le difese avversarie è la sua grande capacità di manipolarle con gli occhi. Le letture offensive di Trae sono da Olimpo della lega e gli consentono di creare vantaggi enormi per i compagni utilizzando lo sguardo.
Nel video qui sopra si può vedere come – dopo il classico double drag che gli Hawks amano giocare – Capela riporti un blocco per giocare un semplice pick and roll. A questo punto la difesa (che finora si è comportata bene) si adegua, Turner copre bene lo spazio per impedire la tripla di Trae, ma quest’ultimo si ferma per guardare Reddish e rendere credibile quella linea di passaggio. Brogdon, che aveva ben eseguito il tag su Capela, è costretto a ritornare sul suo uomo e Young fa arrivare la palla per la schiacciata con tempismo perfetto.
Vediamo questo concetto applicato al livello superiore, il secondo turno di playoff.
In questo caso Trae attacca il canestro verso il fondo, Embiid aiuta forte, quindi Harris e Curry si precipitano verso l’area per cercare di coprire un eventuale passaggio per Capela. Trae inizia il terzo tempo fintando il passaggio hammer (reso celebre da Ginóbili e gli Spurs) per Hill, ma senza guardare serve Collins completamente libero sul perimetro.
Un ultimo esempio, sempre da Gara 1 contro i 76ers.
Dopo il blocco di Capela, Green si ritrova dietro Trae: Embiid difende con un drop alto e – per paura del lob – sia Harris sia George Hill collassano al centro, come nella clip precedente. A questo punto Trae non interrompe il palleggio, ma tagliando tra Embiid e Green manda a vuoto quest’ultimo. Harris si ritrova a dover marcare due ottimi tiratori come Huerter e Gallinari: sceglie di tornare su Gallinari, perciò Trae serve Huerter. Il risultato è una tripla aperta per un tiratore che in questi playoff segna da 3 con il 46%.
Questa abilità consente ad un giocatore alto solo 1.85m di creare linee di passaggio degne dei migliori passatori della lega, ma come è possibile difenderla? In questi casi è la preoccupazione che la difesa ha del lob per Capela a creare le finestre necessarie per permettere a Trae di fare questi passaggi. Lo spacing verticale, unito all’essere il giocatore che ha segnato più floater nell’intera lega in questa stagione, obbliga la difesa a fare delle scelte: se la lettura è sbagliata arriva, molto spesso, la contro-lettura di Trae che sfrutta la situazione.
Pericolosità realizzativa
Giant Killer
C’è qualcosa di più iconico del floater per raccontare Trae Young? È il tiro che lo ha reso celebre fin dal primo anno, unito alle triple dal logo e le giocate spettacolari dal palleggio, ma è anche il tiro che lo rende l’attaccante che è. Dopo essere stato leader per floater segnati in regular season, ai playoff ha già tentato 51 tiri di questo tipo nelle prime 6 gare, convertendoli con il 51%.
Una volta che Trae ha preso il vantaggio sul primo blocco, il difensore è in una gabbia. Rose si trova dietro di lui e non può contestare il tiro, ma Gibson allo stesso tempo è troppo preoccupato da un’eventuale schiacciata semplice di Capela per staccarsi in tempo. Arriva anche un aiuto, il classico aiuto che tutti gli allenatori detestano vedere, da parte di Randle, ma Trae aveva già deciso di alzare la parabola e cercare il fondo della retina. Inoltre Rose nella foga spinge con la mano sulla schiena di Trae, regalandogli il tiro libero supplementare.
Tornando a Gara 1 contro i 76ers, possiamo vedere la capacità di prendere questo tipo di tiro anche in situazioni in cui la difesa si è comportata bene.
Il re-screen di Collins in seguito al primo crossover rallenta Green creando una brevissima tasca in cui Trae, comunque molto contrastato, riesce a far partire il tiro.
I migliori modi per provare contenere questo tipo di situazioni è mettere tanta pressione sul primo blocco cercando di non rimanere dietro a Trae, perché una volta acquisito il vantaggio puoi solo cercare di contestare al meglio sperando che il tiro non entri. Sarebbe interessante anche cercare di fare un cambio sul pick and roll per estirpare il problema alla radice, ma non tutti i lunghi sono in grado di farlo e, soprattutto, le capacità da rollanti di Capela e Collins preoccupano tutte le difese.
Maestro Nash, giovane Trae Young
Come sappiamo, la più grande ispirazione cestistica della point guard di Atlanta è Steve Nash, attuale coach dei Nets, nonché il giocatore che probabilmente ha più rivoluzionato il ruolo durante il primo decennio di questo secolo. Molti aspetti del gioco di Trae si rifanno totalmente a ciò che l’ex Suns mostrava in campo, ma in particolare ha “rubato” una tendenza che gli consente di segnare punti o fare assist in un momento in cui sembrava non essere più pericoloso.
La difesa di Adams è la più classica delle drop coverage, ma Lonzo passa bene sul blocco di Capela e Trae non ha lo spazio per alzare il floater. Capela è leggermente in ritardo, Trae non ferma il palleggio e decide di passare dietro Steven Adams, sfruttando il corpo dell’avversario per staccare Lonzo di qualche misura. Capela legge perfettamente la situazione e taglia fuori Adams, in modo che non possa difendere il floater di Trae, che nel frattempo ha eseguito un “ricciolo” e si è trovato totalmente libero.
Vediamo la stessa situazione applicata a livello playoff.
Come possiamo notare la sinergia sviluppatasi con Capela, che sembra essere andato a scuola di seal screen da Marcin Gortat, compagno di Nash all’epoca, è fondamentale per Trae Young, che di nuovo non interrompe il palleggio dopo lo snake e sfrutta il corpo dello svizzero per creare la separazione necessaria con Thybulle. Embiid è costretto a staccarsi per evitare un eventuale lob per la schiacciata, e il risultato sono due punti semplici.
Lasciamo da parte Nash per un secondo, ma continuiamo ad imparare dai migliori.
Per creare separazione contro Thybulle, qui si può vedere Chris Pau… scusate, Trae Young, eseguire uno snake dribble con il tiro in step back per sfruttare nuovamente il corpo di Capela per rallentare il suo diretto avversario. Ah, sapete a chi doveva portare i blocchi Capela la stagione prima di approdare agli Hawks? Non ve lo sto neanche a dire.
“Trae, from the logo… connects!”
Le triple da centrocampo sono l’altro tiro iconico della point guard ex Oklahoma, anzi probabilmente è il tiro che lo ha reso famoso al mondo. Durante l’anno al college le compilation dei suoi quarantelli con triple su triple sparate da distanze incredibili lo avevano portato alla ribalta e addirittura fatto accostare a Steph Curry.
Dopo 3 anni in NBA sappiamo però che Trae Young e Steph Curry non c’entrano per nulla l’uno con l’altro. Come abbiamo detto prima, molto probabilmente, il paragone più azzeccato per Trae è Nash 15 anni più tardi, con una manipolazione della difesa che arriva dalla sua grande capacità di passaggio piuttosto che da una vena realizzativa sconfinata come quella di Curry.
Detto ciò, c’è da dire che un grande passatore bisogna essere anche grandi realizzatori e le triple dal logo sono un’altra freccia nella propria faretra.
Malgrado il volume dei suoi tiri dal perimetro quest’anno si sia ridotto notevolmente (è passato intelligentemente dai 9.5 tentativi dello scorso anno ai 6.3 di quest’anno), durante i playoff Trae ha mostrato di saper ancora punire la difesa quando questa esita e gli sta lontano. Nel video qui sopra Rose passa dietro al blocco e, malgrado sia stato portato molto lontano dalla linea da tre punti, Trae non si fa pregare e lascia partire il tiro da 9 metri.
Qui succede qualcosa di simile. Huerter taglia e sembra portare un blocco, ma esegue un ghost screen. Green però si aspetta di ricevere il contatto perché Simmons aveva chiamato il blocco, quindi si sbilancia verso il centro. Trae legge la situazione, rifiuta il blocco e fa partire di nuovo il tiro da lontanissimo.
Come si difende?
La domanda sorge spontanea: quali opzioni hanno le squadre avversarie per difendere un pick and roll, un double drag o una situazione di gioco in cui è coinvolto Trae più qualche bloccante?
Sulla carta, la soluzione più semplice e anche quella più adottata dalle squadre avversarie è quella del raddoppio molto alto, costringendo Trae allo scarico e cercando di sfruttare la sua altezza sotto la media per chiudere le linee di passaggio.
Nel primo video di questa compilation i 76ers portano tre uomini sul pick and roll con Okongwu, ma Trae legge e la scarica subito a Huerter, bravo a mantenere il vantaggio per trovare la tripla aperta di Hill. Il secondo video, invece, mostra il problema di raddoppiare i grandi passatori: il raddoppio di Harris è troppo poco aggressivo, così Trae porta via Simmons e la scarica perfettamente per Collins.
In regular season, infatti, Dončić e Trae (bruttissimo Draft quello del 2018) sono stati i giocatori più raddoppiati della lega, ma sono anche quelli che hanno segnato o fatto segnare più punti in queste situazioni.
Un’altra soluzione difensiva è quella di “sfidarlo” al tiro o all’isolamento contro il lungo. Abbiamo parlato prima della capacità di punire la difesa pigra tirando da molto lontano, ma in questa stagione Trae ha faticato parecchio e le triple son state segnate con solo il 34%. Impedirgli di mettersi davanti al difensore è fondamentale e probabilmente tenerlo lontano dal ferro è la soluzione migliore per la difesa, confidando e sperando in una serata no da fuori.
Parlando di serate no, l’altro problema per le difese arriva proprio da queste. La capacità di Trae di guadagnarsi e segnare i tiri liberi lo rende molto pericoloso da marcare aggressivamente.
Oltre ad accentuare i contatti per sfruttare il suo fisico minuto ed indurre gli arbitri a fischiare, Trae è bravissimo a lasciar partire il tiro esattamente quando sa che il contatto sta per avvenire. Quando Trae si mette davanti al proprio difensore può da un momento all’altro arrestarsi per farsi tamponare e lasciar partire il tiro per guadagnarsi i liberi.
Inoltre è intelligente nel farlo solo in determinati momenti della partita, in modo da cogliere di sorpresa il diretto avversario, per non dargli il tempo di prendere delle contromisure.
Insomma, marcare un playmaker con le abilità elencate è molto complicato, malgrado la difesa sia avvantaggiata dal fisico minuto di Trae. Giocatori come Simmons e Thybulle sono grandissimi difensori perimetrali con una corporatura perfettamente strutturata, le braccia lunghe e degli istinti pazzeschi. La serie contro i 76ers è infatti per Trae un grande banco di prova che ne farà emergere i limiti, ma che, se saprà sfruttare la cosa al meglio, lo farà anche crescere dal punto di vista cestistico.
“Trae Young parla più di me. È incredibile quello che sta facendo. Non mi divertivo a guardare Trae Young giocare negli scorsi due anni, ma mi diverto a veder Trae Young giocare quest’anno. Solo per vedere la sua crescita, è stata fantastica. Se non ti togli il cappello di fronte a lui vuol dire che sei solo un hater”
Draymond Green parlando di Trae Young
Prima di questi playoff si pensava che un gioco più fisico potesse metterlo in difficoltà, che magari perdesse più palloni o non riuscisse a confermarsi ai livelli della regular season, ma per ora lui si sta impegnando per zittire tutti i suoi detrattori, dimostrando di sapersi caricare una squadra sulle spalle anche nelle situazioni più competitive.
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