Il primo turno di questi playoff non ha di certo deluso le attese, ma le tante sorprese non hanno lambito la parte “bassa” del tabellone della Eastern Conference: ad affrontarsi saranno Nets e Bucks, in una sfida che ha tutta l’aria di essere una sorta di Finals anticipate.
Brooklyn si è sbarazzata dei Boston Celtics in cinque partite, sembrando sempre in controllo ma concedendo un po’ troppo alla compagine dell’ormai ex Coach Brad Stevens. La squadra della Grande Mela aveva troppo potenziale offensivo a disposizione per non avere la meglio sui Celtics e – nonostante alcune amnesie difensive preoccupanti – gli sforzi monumentali di Jayson Tatum sono riusciti a strappargli solo una gara.
Milwaukee invece ha esorcizzato i fantasmi della stagione passata con un poderoso sweep ai danni dei Miami Heat, che nulla hanno potuto contro la voglia di rivalsa di Antetokounmpo e soci. Tolta una Gara 1 vinta al fotofinish, il dominio della squadra del Wisconsin è stato totale e neanche l’indomito Jimmy Butler è riuscito a lasciare un segno sulla serie, concludendo con medie imbarazzanti e facendo capire a Pat Riley che il roster ha estremo bisogno di essere rimodellato.
Le tre sfide in regular season sono state tutte estremamente equilibrate, anche se c’è da dire che i Big Three dei Nets non sono mai stati al completo. Nella gara del 19 gennaio – in cui mancava Irving – ha prevalso la compagine newyorkese, mentre nelle partite del 2 e del 5 maggio hanno vinto i Bucks, anche grazie all’assenza di James Harden. Da segnalare i numeri assolutamente irreali di Giannis Antetokounmpo, un aspetto da tenere d’occhio nel corso della serie.
In three games vs. Brooklyn, The MVP averaged:
— Milwaukee Bucks (@Bucks) June 3, 2021
✦ 39.6 PTS
✦ 10.6 REB
✦ 5 AST
✦ 1.3 SPG
✦ 1 BLK pic.twitter.com/1EQo0RxtiP
Tre punti chiave della serie
1) Come si presenta la difesa dei Bucks?
Definire stellare il potenziale offensivo dei Nets potrebbe sembrare forse addirittura riduttivo: quante squadre nella lega possono disporre di giocatori del talento di Harden, Durant, Irving e Joe Harris? Probabilmente nessuna, e dalla capacità di Coach Budenholzer di quantomeno limitare il loro strapotere passeranno la maggior parte delle speranze dei Bucks di portarsi a casa la serie e tornare alle Conference Finals.
La difesa di Milwaukee si affaccia alla serie con due principali problemi sulla carta: la difficile compatibilità della forse troppo ingiustamente demonizzata difesa drop con le caratteristiche degli attaccanti avversari, ma soprattutto l’infortunio di Donte DiVincenzo.
Dopo essere stato a un passo dal vestire la maglia dei Sacramento Kings, Donte si è imposto come tassello fondamentale per chiudere ogni quintetto dei Bucks soprattutto per via della sua grinta nella metà campo difensiva. Se infatti offensivamente ha giocato in modo altalenante, alternando mesi in cui ha tirato in modo molto preciso ad altri in cui non riusciva proprio a vedere il canestro, in difesa ha formato una coppia solidissima col compagno di merende Jrue Holiday, forzando tantissime palle perse e ripartendo come un fulmine in contropiede.
DiVincenzo non è ancora un difensore perfetto, ha la tendenza a cascare un po’ troppo nelle finte e a non posizionarsi perfettamente, mancanze a cui sopperisce con la sua velocità laterale che gli permette di recuperare e ostacolare l’attaccante. La sua presenza sul parquet- visto il suo ruolo relativamente marginale nell’altra metà campo – permette piuttosto di togliere parte del carico difensivo dalle spalle di esterni come Middleton, chiamati a guidare la squadra in attacco. Tutto ciò è stato testimoniato dalla serie con Miami, in cui Donte è stato disastroso a livello realizzativo, ma ha comunque mantenuto il suo posto nelle rotazioni prima dell’infortunio.
La sua assenza crea un buco estremamente pericoloso nelle rotazioni difensive dei Bucks: le caratteristiche offensive dei Nets richiedono una difesa molto efficace sul perimetro, che di certo non può essere garantita da Forbes e solo in parte da Connaughton.
Questo fattore si ricollega direttamente al secondo potenziale problema: delle tre serie che potrebbero portare i Bucks alle Finals, questa è quella in cui Brook Lopez potrebbe avere meno cittadinanza in assoluto. Della sua utilità contro Adebayo ne abbiamo già parlato e in un’eventuale sfida contro i Sixers la sua presenza sarebbe fondamentale per tentare di limitare Embiid, ma i Nets non offrono particolari appigli se non nei minuti con DeAndre Jordan in campo, che però ai playoff è stato accantonato da Coach Nash.
Brooklyn ha dimostrato contro i Celtics di essere fenomenale nel rendere meno efficace la rim protection degli avversari, cercando di forzare cambi difensivi per far finire Tristan Thompson in marcatura su esterni pericolosi al tiro, in modo da non permettergli di aiutare sulle penetrazioni. In stagione i Bucks con Lopez in campo hanno giocato sia con la classica difesa drop sia cercando di cambiare in alcune situazioni, ma in questo caso gli switch potrebbero risultare troppo facilmente punibili per Brooklyn e quindi Milwaukee probabilmente cercherà di evitarli il più possibile.
Per questo saranno fondamentali le prestazioni difensive nella serie di Antetokounmpo e Tucker: il primo ha dato vita a un duello incredibile con Durant in una delle ultime partite di regular season, mentre il secondo permetterà ai Bucks di proporre un’alternativa credibile ai quintetti tradizionali. Nella serie con gli Heat non è mai stato utilizzato come centro tattico, giocando sempre in coppia con uno tra Lopez e Portis per sfruttare i problemi a rimbalzo di Miami, ma contro i Nets potrebbe essere finalmente arrivata l’ora di sfruttarne l’estrema versatilità per non offrire troppi punti deboli attaccabili.
Per il resto, contro un attacco così pieno di talento servirà anche tanta fortuna, ma se i Big Three non dovessero per qualche motivo ingranare del tutto e se i Bucks dovessero riuscire a limitare le percentuali di Joe Harris, allora ci potrebbero essere delle speranze reali per il passaggio del turno. Gli altri giocatori del roster non sono infatti neanche lontanamente paragonabili ai primi quattro in termini di pericolosità offensiva: Griffin è l’ombra di se stesso, Brown è un giocatore utilissimo nella propria metà campo ma facilmente limitabile in attacco, Shamet vive e muore con le percentuali al tiro e Jeff Green salterà almeno l’inizio della serie a causa di una fascite plantare.
Per Coach Budenholzer è arrivato l’esame di maturità: ha sconfitto lo spettro di Spoelstra vendicando il massacro dello scorso anno, adesso è il momento di sparare tutte le cartucce a disposizione per tentare di fermare i favoriti Nets, dimostrando di essere all’altezza del palcoscenico.
2) La lotta a rimbalzo
Nella serie contro gli Heat, i Bucks hanno letteralmente ridicolizzato gli avversari a rimbalzo, catturando un numero esorbitante di rimbalzi offensivi per garantirsi extra possessi. Le caratteristiche fisiche delle due squadre sulla carta sembrerebbero favorire Milwaukee, ma la realtà è un po’ meno scontata di così. Come già detto infatti Brook Lopez potrebbe trovarsi in seria difficoltà nello stare in campo contro i quintetti piccoli dei Nets, e lo stesso dovrebbe valere anche per Portis.
Tucker non potrà quindi condividere tanti minuti con loro e questo toglierà parte del potenziale a rimbalzo della squadra del Wisconsin, ma in ogni caso i Nets potrebbero soffrire le pene dell’inferno sotto canestro.
In generale la squadra di Coach Nash non va forte a rimbalzo per scelta, anche perché gli interpreti sono abbastanza carenti nel fondamentale. Le loro statistiche offensive sono poco affidabili, dato che spesso derivano da situazioni casuali come rimbalzi lunghi che finiscono direttamente in mano ai giocatori, piuttosto che per loro meriti reali.
Jordan è ormai quasi ingiocabile a livello di playoff, Griffin come già detto non è più quello del passato e non riesce ad essere efficace nei tagliafuori, mentre Durant ha la tendenza di evitare ogni contatto non indispensabile. Jeff Green è uno dei giocatori del roster che più si impegna nell’andare a rimbalzo, ma il suo infortunio potrebbe tenerlo fuori o comunque limitarlo in modo deciso fisicamente e infine Claxton deve ancora crescere.
A questo discorso va aggiunta invece la convinzione con cui gli esterni dei Bucks vanno a rimbalzo e in questo senso Connaughton potrebbe fare molto male alla difesa dei Nets durante i suoi minuti in campo, che per forza di cose aumenteranno dopo l’infortunio di DiVincenzo: Pat è infatti un giocatore dall’incredibile atletismo, che tra l’anno scorso e la prima parte della stagione in corso gli ha permesso anche di giocare da 4 tattico nei quintetti piccoli con Giannis da 5.
Nel primo turno di playoff, Milwaukee ha preso la bellezza di 59 rimbalzi a partita (staccando di più di 12 i Knicks secondi), mentre Brooklyn ne ha catturati solo 41.6. Viste le già citate e indiscutibili capacità offensive dei Nets, i Bucks dovranno essere bravi a non lasciar scappare gli avversari nel punteggio: soprattutto se le percentuali dovessero non essere favorevoli fin dall’inizio alla franchigia del Wisconsin, il dominio a rimbalzo potrebbe risultare fondamentale per rimanere attaccati alle partite.
3) I quintetti che chiuderanno le partite
Nonostante questa serie verosimilmente non sarà così condizionata dagli infortuni come quella tra Lakers e Suns, le assenze di DiVincenzo e Jeff Green – che sarà sicuramente fuori per Gara 1 e probabilmente anche per più tempo – privano gli allenatori di due giocatori che sicuramente avrebbero concluso le partite in campo. Per Budenholzer ci sarà da risolvere l’enigma Lopez, che contro gli Heat è stato un fattore positivo ma che potrebbe faticare contro dei tiratori dal palleggio così abili come le tre stelle di Brooklyn; se Brook non potesse stare in campo, nel finale di partita i Bucks sarebbero sostanzialmente costretti a far giocare Antetkounmpo, Holiday, Middleton e Tucker.
Il quinto spot potrebbe andare a un giocatore diverso in base alle esigenze: il giocatore più simile a DiVincenzo per caratteristiche sarebbe Connaughton, che contro Miami ha tenuto il campo egregiamente. Forse l’opzione più sicura potrebbe essere Bobby Portis: abbastanza versatile e fisico in difesa per non essere massacrato dai Big Three avversari e allo stesso tempo abbastanza tiratore per non congestionare l’area. Bryn Forbes – il mattatore della serie contro gli Heat con 16 triple segnate su 33 tentativi – darebbe una dimensione perimetrale maggiore rispetto a tutti i nomi appena menzionati, ma sarebbe terreno di conquista facile nel mismatch hunting dei Nets.
Per quanto riguarda questi ultimi, l’assenza di Jeff Green causerà non pochi grattacapi a Coach Nash e il suo staff. DeAndre Jordan ha dimostrato di essere ingiocabile – specialmente contro i Bucks – e Claxton è ancora troppo acerbo, nonostante avrà quasi sicuramente minuti importanti. Le alternative sono rappresentate da Bruce Brown – che però non offre alcun tipo di rim protection e fisicità contro uno dei migliori finisher della lega – e Blake Griffin, che in attacco potrebbe essere molto utile ma in difesa farà soffrire molto i suoi.
Nei minuti senza Claxton i Nets saranno praticamente senza difesa in aiuto, e banalmente dovranno cercare per l’ennesima volta di segnare un punto in più degli avversari. La loro closing lineup offensivamente fa davvero paura, e la mancanza di un difensore sul perimetro come DiVincenzo si farà sentire molto: Holiday e Middleton dovranno fare gli straordinari, e le difficoltà di Antetokounmpo in marcatura sugli esterni – che si sono notate contro Miami – potranno essere utilizzate da Brooklyn per generare switch favorevoli.
Il pronostico
Francesco Cellerino: Vedevo già i Bucks al completo un passo indietro ai Nets, con l’infortunio di DiVincenzo non credo che la difesa sul perimetro potrà rivelarsi così efficace da insabbiare gli ingranaggi offensivi di Brooklyn. Per me la serie si chiuderà sul 4-2, anche se devo ammettere che le ultime sfide in regular season mi lasciano qualche speranza per un insperato passaggio del turno.
Daniele Sorato: Secondo me i Bucks hanno mandato un messaggio importante con il 4-0 a Miami, ma credo che lo star power di Brooklyn sia decisamente troppo per pensare di poterli battere. Milwaukee venderà cara la pelle, ma temo che non riuscirà ad andare oltre a una sconfitta per 4-2 per mano di Harden, Durant e compagni.
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